“Rivediamo i conti”. Ecco come cambierà la Tares del 2014 – La Stampa

“Rivediamo i conti”. Ecco come cambierà la Tares del 2014 – La Stampa

Sconti per le famiglie in crisi e per chi fa pochi rifiuti. Indagine per verificare il livello d’efficienza di Amiat
Dicono che le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni. La Sala Rossa che ieri ha affrontato lo spinoso tema dei costi – salatissimi – della Tares, la tassa raccolta rifiuti, ha approvato un bel po’ di buoni propositi affinché nel 2014, ché il 2013 ormai è andato, si possa rivedere e magari redistribuire meglio il costo dello smaltimento rifiuti a Torino: 204 milioni.

Tariffe più salate
Una montagna di denaro imparagonabile con ciò che si spende nei principali comuni dell’area metropolitana, perché un conto è pulire una metropoli di quasi un milione di abitanti, altra cosa è fare lo stesso lavoro in realtà più piccole. Per questo motivo si scopre – giocando un po’ con i numeri, cioè dividendo la tassa per il totale dei metri quadri delle case – che nei principali comuni della cintura si paga mediamente meno che a Torino. E che tutti i comuni, a differenza del capoluogo, fanno pesare la tassa molto più sulle famiglie che non sulle imprese. Quindi, comune più grande, tassa più elevata. (…)

La revisione
Per l’immediato, e cioè già da gennaio, la giunta su proposta del Consiglio, apparentemente dilaniato dalla contrapposizione fra centrosinistra e centrodestra che ha attuato una sorta di fastidioso ostruzionismo per rispondere all’atteggiamento spesso arrogante dello schieramento che sostiene il sindaco Fassino, dovrà attuare una serie di misure che potrebbero quantomeno rendere più equa la redistribuzione della tassa. Innanzitutto agendo su Amiat e sui maggiori produttori di rifiuti (come i mercatali) per ridurre il conto finale di 204 milioni per raccogliere e smaltire 420 mila tonnellate di spazzatura. Una richiesta che arriva da destra, come il Pdl schierato dietro il capogruppo Tronzano e i consiglieri (…)

Le altre richieste riguardano, come già accennato, la «verifica, insieme con l’Amiat, della ripartizione dei quantitativi prodotti e dei conseguenti costi tra le diverse tipologie d’utenza, oltre a valutare un sistema di raccolta che permetta la misurazione puntuale dei rifiuti prodotti per ciascuna tipologia e da ciascuna utenza per premiare da subito i comportamenti più virtuosi». Infine, la mozione propone la costituzione di un tavolo di lavoro con gli operatori del commercio ambulante, che permetta di sperimentare forme di autogestione per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti e la pulizia delle aree mercatali, al fine di abbattere i costi del servizio. (…)

Insomma, al di là delle baruffe consigliari apprezzate solo dai frequentatori della Sala Rossa, i consiglieri, nei limiti concessi dalla legge e dai conti economici, hanno posto le condizioni per rivedere la Tares che verrà. O ciò che sarà. Perché l’annunciata Service Tax potrà anche rivoluzionare tutto, ma sempre un calcolo equo e condiviso sarà necessario per stabilire quanto i singoli torinesi dovranno pagare per lo smaltimento rifiuti. [B. Minello A. Rossi]

23.10.13_Stampa_Tares