Alla fine, sulla valorizzazione del 40 per cento di Amiat, Gtt e Trm la maggioranza ha fatto la maggioranza e l’opposizione ha fatto l’opposizione. Alla prova della Sala Rossa, infatti, la delibera per il riordino delle partecipate è passata con 26 voti a favore – Pd, Moderati, Idv, Fli e Sel, che alla fine è stata hai patti, «per senso di responsabilità visto il momento storico, altrimenti avremmo potuto votare diversamente» – e con 12 contrari, tra Pdl, Lega Nord, Movimento 5 Stelle e Alleanza per la Città. E questo nonostante il Popolo delle Libertà avesse dato anche la sua disponibilità al via libera, a patto, però, che la giunta recepisse i suoi quattro emendamenti. «I nostri paletti erano chiari sin dall’inizio – ha spiegato il capogruppo azzurro, Andrea Tronzano – e comunque il progetto politico sulle partecipate non ci convince perché non pensiamo che Iren sia l’unico partner industriale possibile». Posizione condivisa anche dal consigliere leghista Ricca – «è l’impianto della delibera che non ci convince, vigileremo» – mentre il vicepresidente del consiglio, Silvio Magliano, si chiede se i soldi incassati «serviranno a ridurre il debito o a pagare il rosso verso Iren». Dopo la votazione degli emendamenti, nella delibera si è ribadita la figura dell’amministratore unico, si è dato mandato per una completa ricognizione delle partecipate per proporre al consiglio quali sono quelle strategiche e razionalizzare e l’agenzia dei servizi pubblici avrà come il consiglio potere di controllo. [p.var.]
Sì dalla Sala Rossa alla maxi holding – CronacaQui
Posted on 24 Novembre 2011 in RASSEGNA STAMPA