Sponsor, il Regolamento non cambia – CittAgorà

Sponsor, il Regolamento non cambia – CittAgorà

Palazzo civicoCome fare a restaurare una facciata di un palazzo comunale o come dar vita ad un progetto di interesse pubblico se non ci sono soldi in cassa?
Le sponsorizzazioni possono essere una risposta. Nei mesi scorsi, il Consiglio comunale aveva stabilito, approvando il nuovo regolamento dei contratti, alcune limitazioni escludendo sponsorizzazioni legate a messaggi di natura politica, sindacale, filosofica o religiosa; pubblicità indiretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, superalcolici, materiale pornografico o a sfondo sessuale, gioco d’azzardo che genera patologie o dipendenza; messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo odio e minaccia.
Ma c’è chi, come i consiglieri Silvio Viale, Domenico Carretta, Luca Cassiani ritengono il provvedimento restrittivo e, per questo, hanno proposto una delibera per modificare il regolamento.
Nel presentare la delibera che, dopo il dibattito, è stata respinta, Viale ha sottolineato come, così com’è, il regolamento preveda restrizioni ma solo per le iniziative promosse direttamente dalla Città e non per quelle alle quali la Città stessa concede il patrocinio.
Secondo Viale, la responsabilità di accettare o meno sponsorizzazioni dovrebbe essere in capo al sindaco o agli assessori, in applicazione a quanto previsto al primo comma dello stesso articolo in base al quale l’Amministrazione ha il potere di rifiutare proposte di sponsorizzazioni per “motivi di inopportunità”. “Con questo regolamento, ha affermato Viale, siamo vincolati ad un elenco ipocrita che ci porterà a rinunciare a sponsorizzazioni utilizzate in passato e utilizzate da altre amministrazioni pubbliche”.
Dopo la presentazione della delibera, i consiglieri hanno dato vita al dibattito. (…)

Andrea Tronzano (Pdl): Ci asteniamo su questa delibera. Siamo contro lo ‘Stato etico’, ogni libertà va tutelata. Ma occorre fare i conti con la realtà, con i problemi del mondo del lavoro e della disperazione che ne consegue. Diciamo di no ai dogmi, ma il gioco d’azzardo è ormai una malattia, vista la compulsività con la quale viene praticata da tanti. E se l’interesse superiore ci consente di dire che il problema non si pone per altri temi come per i fumatori e i bevitori, per il gioco d’azzardo occorre fare un distinguo. (…)

Infine, l’assessore Maria Cristina Spinosa ha ricordato il lungo percorso partecipato dello scorso anno conclusosi con l’approvazione, a settembre, dell’attuale regolamento ma, ha evidenziato “l’aula è sovrana e con questa votazione saranno i consiglieri a decidere”.

Ufficio Stampa Consiglio Comunale di Torino