“Fassino non faccia altre strisce blu. Venda più quote di Gtt” – La Stampa

“Fassino non faccia altre strisce blu. Venda più quote di Gtt” – La Stampa

Il Comune deve trovare 120 milioni per rispettare il patto di stabilità.
Ogni giorno ha la sua pena. Reduce dalla defatigante vicenda delle nomine Iren, il sindaco Fassino deve disinnescare la bomba-Gtt. Che può danneggiare i rapporti in maggioranza e, per questo motivo, seguita con interesse dal centrodestra che arriva ad offrire la sua sponda al sindaco. Il quale venerdì, con il city manager Montanari, è stato «convocato» in Commissione Bilancio, guidata dal pd Altamura, per spiegare l’apparentemente contraddizione della giunta che, prima dice di non voler vendere i parcheggi di Gtt e poi decide di metterli sul mercato. Prima valuta di cedere il 49% per cento dell’azienda di corso Turati non escludendo di poter arrivare fino all’80, ma quando è il momento non ne fa nulla e impone che la città si tenga in casa il 51% di Gtt. Non solo: qualcuno, ad esempio il puntuto Michele Curto di Sel, gli chiederà ragione del fatto che quando si provò a vendere Gtt a Trenitalia, il Comune che si aspettava 120 milioni se ne sentì offrire appena 73. Oggi, dalla vendita «a pezzi», cioè del ramo parcheggi, degli immobili e delle fibre ottiche, Palazzo Civico dice di poter incassare, sia pur nel tempo, più di quei 120 milioni stimati dagli advisor e senza contare il guadagno che arriverà dal 49% di Gtt. Se dunque la matematica non è un’opinione, dove sta l’errore: prima o adesso? Interrogativi nei quali potrebbero insinuarsi quelli meno sfacciati, ma più insidiosi di consiglieri «amici», dal Pd ai Moderati, consci che i voltafaccia su Gtt nascono anche da calcoli di convenienza politica. Ad esempio, per non irritare la sensibilità dell’ala sinistra della maggioranza che governa la città la quale non ama misure liberiste come la cessione di quote del patrimonio pubblico, qualunque esso sia. Oppure, per placare quella parte di esponenti Pd che in Gtt, dove lavorano quasi 5 mila persone, hanno un importante e legittimo bacino elettorale che sarà messo in crisi da cessioni e ingresso di privati. Problemi che Fassino, reduce dal Medio Oriente dove s’è confrontato come ai bei tempi con conflitti per più drammatici di quelli torinesi, affronterà da par suo. Il capogruppo Pd, Stefano Lo Russo, ha anticipato ieri, nella riunione dei capigruppo, la necessità che la Sala Rossa approvi in fretta la mozione con i nuovi indirizzi di vendita della controllata da consegnare all’assemblea del 12 giugno quando Gtt dovrà approvare nuovi vertici e piano industriale.

«Il Comune – dice Tronzano del Pdl – deve trovare 120 milioni per restare nel patto di stabilità, 40 entro settembre». E 48 milioni è l’incasso previsto per i parcheggi di Gtt opportunamente arricchiti di altri 25 mila spazi nelle strisce blu da realizzare in zone come il Lingotto: «Una sciocchezza, dannosa per i torinesi – continua Tronzano -. E tutto pur di non cedere a una logica statalista che impedisce di vendere oltre il 49%. Fassino non può discuterne anche con noi?». (…) (B.Minello)

05.06.13_Stampa_Gtt