«Via libera alle ruspe in corso Marconi» – Il Giornale del Piemonte

«Via libera alle ruspe in corso Marconi» – Il Giornale del Piemonte

Va in aula la delibera del parcheggio pertinenzialal comitato dice ancora no.

Nelle ultime cinque settimane hanno raccolto 600 firme: tutte contrarie al parcheggio di corso Marconi. Non solo: adesso che la delibera ha ricevuto il via libera da parte del Comune, loro minacciano la resistenza passiva. In realtà minacciano anche di ricorrere alla giustizia amministrativa, il Tar se non sarà modificato il progetto. Ma in quel caso il Comunque rischierebbe le sanzioni: il progetto non può essere bloccato. Per contro il conto alla voce costi per l’amministrazione sarà zero. Lunedì la Sala Rossa darà il suo avallo alla delibera consegnando le chiavi di quel tratto di strada alle ditte che realizzeranno il parcheggio. Ma ci sono pro e contro: da un lato i posti auto sul corso sono 520. Il pertinenziale ne porterebbe altri 180 ma togliendo il viale centrale, solo per i pedoni, ed eliminando le lische di pesce, in superficie ne rimarrebbero solo 300. C’è il rischio che nessuno li comperi e comunque che la vendita non vada come sperato. La questione alberi: alcuni dovrebbero essere abbattuti, ma si tratta di quelli malati verso il fondo della via. Gli altri, sani, che per consentire lo scavo saranno espiantati dovrebbero essere spostati al Valentino. Questa almeno è la versione del Comune. Come soluzioni il Comitato suggerisce di ricavare posti auto nell’area di Torino Esposizioni, ma anche di riservare una quota di parcheggi delimitati da strisce gialle soltanto per i residenti. Questa ipotesi però non piace ai commercianti e in particolare alle associazioni. Lunedì l’aula darà il suo assenso, l’ultimo prima dell’inizio dei lavori, che al Comune non costeranno niente. Il progetto infatti è totalmente autofinanziato. Il bello però verrà quando si tratterà di iniziare i lavori: il rischio è che corso Marconi si trasformi in una trincea legale. I ricorsi non sono una minaccia: ma una promessa. «Useremo tutte le vie legali per impedire che questo scempio di cui il quartiere non ha bisogno, diventi realtà». L’assessore Claudio Lubatti, su cui si è concentrata la rabbia dei residenti, ha pazientemente preso nota delle osservazioni, ma non ha accolto l’idea dello stralcio della delibera. L’opposizione voterà a favore, ma il pidiellino Andrea Tronzano suggerisce di prendere in esame l’esperienza di corso Allamano dove fu trovato un compromesso tra residenti e Comune con lo spostamento del cantiere. «Abbiamo dato la nostra disponibilità allo stralcio purchè si fosse individuata la via amministrativa corretta per poterlo fare ma purtroppo non esiste». (…) (A. Costa)

06.06.13_GiornalePiemonte_Marconi