Torino, il Pd ricandida Fassino – ItaliaOggi

Torino, il Pd ricandida Fassino – ItaliaOggi

Fi punta al ballottaggio ma non ha ancora un nome

Ogni campagna elettorale è lunga e faticosa. Va pianificata, elaborata, studiata nei minimi particolari. Per questo, per le elezioni amministrative di Torino in programma nel 2016, centrosinistra e centrodestra hanno già iniziato a muoversi. Il Pd parte da una certezza: la ricandidatura dell’attuale sindaco, Piero Fassino, che sarà annunciata alla fine di ottobre durante una conferenza che sarà incentrata proprio sulla campagna elettorale per le Comunali. Quando c’è di mezzo il Pd, però, sia a livello nazionale sia locale, è facile assistere a qualche dissidio interno.

Torino non è da meno. In questi giorni, infatti, è stata ventilata l’ipotesi di un affiancamento al Pd (e quindi a Fassino) della lista civica Monviso, dietro alla quale si muove il presidente della Regione Piemonte, anch’egli del Pd, Sergio Chiamparino. Un’ipotesi accolta con freddezza dal segretario del Partito democratico torinese, Fabrizio Morii. «Il problema per me non esiste», ha detto Morii a Repubblica. «Finora non s’è fatto, ma sono pronto a discuterne nel merito. Ricordo però che 5 anni fa Fassino non ritenne opportuno presentare alcuna lista civica. La discussione sull’opportunità o no di promuovere una lista civica da affiancare a quella del Pd», ha aggiunto, «dovrà essere fatta in seno alla federazione provinciale».

Come dire: il Comune di Torino è una cosa, la Regione è un’altra. E non importa che il partito sia il medesimo. Lo scandalo delle firme false che ha investito Chiamparino nei mesi scorsi, invece, pare non aver scalfito il Pd piemontese e torinese. «Un partito che circa un anno fa ha preso il 45 per cento», ha detto ancora Morii, «non muore perché forse si sono raccolte una decina di firme irregolari».

Giovedì 27 agosto, intanto, a Torino è in programma la festa dell’Unità, durante la quale gli esponenti dem anticiperanno le linee guida della corsa alla riconferma di Fassino prima della grande conferenza di ottobre. Anche il centrodestra, e in particolare Forza Italia, esce allo scoperto e dimostra di avere le idee chiare: l’obiettivo è portare il Pd al ballottaggio e battere lì Fassino per strappare la poltrona di sindaco di Torino al centrosinistra, che la detiene dal 1992. Facendo, ovviamente, i conti coi grillini. «Il Movimento 5 stelle», ha spiegato al Giornale del Piemonte il capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Torino, Andrea Tronzano, «è un avversario agguerrito», ma «molti di noi sono convinti che sia possibile arrivare al ballottaggio».

Sul nome del candidato che, tra meno di un anno, sfiderà Fassino, la posizione del capogruppo di Fi appare piuttosto lontana da quella del leader nazionale, Silvio Berlusconi. Che, per Torino, vorrebbe un candidato scelto al di fuori del mondo politico, un po’ come è accaduto con Giovanni Toti in Liguria (finora si sono fatti i nomi del giornalista Massimo Giletti e dell’imprenditore Guido Martinetti). «

Non ha per forza ragione chi invoca un sindaco della società civile», ha detto Tronzano. «Ricordo quando stavamo per chiederlo a Francesco Profumo e ce lo siamo ritrovati ministro a sinistra…». Per quanto riguarda le possibili alleanze, che potranno essere decisive per battere Fassino, pare che, al momento, solo Fratelli d’Italia abbia già dato la propria disponibilità ad affiancare Fi, mentre il Nuovo centrodestra e la Lega Nord devono ancora prendere una decisione. Contatti, indiscrezioni, appuntamenti ufficiali: le grandi manovre per la poltrona di Torino sono iniziate. [F. Merli.]

25.08.15_ItaliaOggi_Torino2016