Tutti contro Fassino e Braccialarghe. La decisione di nominare l’ex dirigente comunale Angela La Rotella come segretario generale della Fondazione per la Cultura non è andata giù alla Sala Rossa. Da destra a sinistra, l’opinione unanime è che sia mancata quella trasparenza invocata a gran voce dal consiglio comunale al momento dell’approvazione dello Statuto dell’ente nato dalle ceneri della Fondazione per la musica. Nessuna obiezione sulla scelta di La Rotella, bensì «forti dubbi» o addirittura «indignazione» per il metodo utilizzato. Si è aperta così, con gli strali di Pdl e Fdi, ma anche dello stesso Pd e di Sel, la lunga maratona del Consiglio comunale dedicata all’approvazione della delibera sulla nuova governance di Iren. Una richiesta di comunicazioni all’aula in apertura della seduta pomeridiana a cui ha risposto, Statuto alla mano, l’assessore alla Cultura (e vicepresidente della Fondazione) Maurizio Braccialarghe, il quale ha voluto dimostrare, articolo dopo articolo, la correttezza dell’assunzione con qualifica dirigenziale di Angela La Rotella. Spiegazioni che non sono bastate a sedare gli animi. (…)
E il capogruppo del Pdl Andrea Tronzano bacchetta Fassino. «Qui si applicano due pesi e due misure. La Rotella è sicuramente una persona capace, ma questa nomina è la prova che il mondo della cultura torinese è diventato dominio di pochi e non si riesce ad andare verso quel rinnovamento che il Pd chiede a gran voce su altri fronti come Iren». Sull’urgenza di maggiore trasparenza e di rinnovamento per superare il Sistema Torino, il sindaco non ha però nulla da dire. (…)
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