Un tesoretto da 520 milioni dalle ex aziende municipali – CronacaQui

Un tesoretto da 520 milioni dalle ex aziende municipali – CronacaQui

Il pezzo più17.11.11_ToCronaca_Partecipate pregiato è il Gruppo torinese trasporti, che i tecnici di Meliorbanca hanno valutato in 230 milioni di euro. A seguire, i 220 milioni di euro di Trm, la società che gestisce il termovalorizzatore, che inizierà a macinare utili a partire dal 2015, dopo un triennio in saldo negativo per poter far fronte agli investimenti. Infine c’è Amiat, che complice anche la chiusura della discarica di Basse di Stura si ferma a 70 milioni di euro. Ed eccolo qua il tesoretto delle partecipate che il Comune si prepara a inserire sotto il cappello delle sua holding dalla quale però usciranno Smat e Soris – prima di piazzarne il 40 per cento sul mercato. Un capitale di 520 milioni che entro il 31 dicembre 2012 porterà nelle casse di Palazzo Civico un minimo di 208 milioni di euro, pari appunto al 40 per cento del totale. Ma rispetto al pensiero dominante nella commissione Bilancio, la Città non chiederà l’anticipo integrale della cifra alle banche attraverso un finanziamento. Piuttosto, si potrà chiedere un prestito ponte di qualche decina di milioni di euro sui conti del 2011, nell’attesa di ottenere il saldo proprio dalla vendita delle quote a partner finanziari o industriali.
Difficilmente l’iniezione di denaro fresco garantita dagli istituti di credito potrà supererà i 40 milioni di euro, da impegnare in parte nella riduzione del debito e in parte per finanziare gli investimenti. Le stesse linee di indirizzo che verranno utilizzate nell’impiegare il saldo, che per inciso potrebbe anche superare i 208 milioni. Le stime fornite da Meliorbanca, infatti, servono soltanto per quantificare l’aumento di capitale della Finanziaria Città di Torino e per dare un’idea di massima del valore dell’operazione. Ma la vendita delle quote potrebbe anche rendere di più, in base a quelle che saranno le indicazioni del mercato, alle condizioni economiche che si presenteranno al momento della gara e a quello che sarà contenuto nei bandi, compresi gli assetti interni delle governance delle società.
Fornite le valutazioni, venerdì andrà in scena l’ultimo atto nell’iter che lunedì porterà la delibera in consiglio per il voto della Sala Rossa. Poi sarà la volta di cercare un acquirente per le tre aziende. Anche se l’opposizione ha il sospetto che i giochi siano già fatti. «Si parla solo di banche per Gtt e di un intervento di Iren per la filiera ambientale – fa notare il consigliere Maurizio Marrone, Pdl -, ma i privati dove sono?». In ogni caso, l’opposizione sembra decisa a dare il proprio via libera: «Sabato in una riunione di partito decideremo il nostro voto – ha spiegato il capogruppo Pdl Andrea Tronzano -, ma è chiaro che, per votare sì, noi vogliamo il rispetto del principio comunitario della concorrenza». [ p.var.]