Un cavillo, o forse addirittura un errore macroscopico, trascinerà l’odiata tassa sulla casa (l’Imu) davanti a un giudice che dovrà sciogliere l’enigma se il Comune ha formulato correttamente l’atto burocratico oppure no al fine di evitare ricorsi e contenziosi. Certamente si tratta di una grandissima rottura di scatole per l’amministrazione contro cui il Pdl si è scagliato per cavalcare il malcontento. Ironia della sorte l’annuncio arriva nel giorno in cui l’assessore ha detto di voler aprire uno spiraglio, seppure timido, di un ritocco delle aliquote qualora fosse superiore alle previsioni il gettito della prima tranche, un modo come un altro per dire che la stangata Imu potrebbe essere più leggera qualora il Comune si trovasse qualche spicciolo in più in cassa. I fatti sono noti, il Comune ha deciso gioco forza dí applicare l’aliquota massima; a Torino si spenderà i15,75 per mille sulla prima casa, il 10,6 sulla seconda. Imu a Torino, calcolo 2012 sulla prima e seconda casa Torino sarà dunque una delle città più tassate. 1150% del ricavato, inoltre, andrà direttamente allo Stato. In città cresceranno anche l’addizionale Irpef, che raggiunge lo 0,8% (contro lo 0,5% precedente), e la fascia di esenzione Isee, che arriva a 11.200 euro, ma secondo il sindaco il calcolo dell’Imu «terrà conto di criteri di equità»: -4,6 per mille su case popolari e coop indivise, 3 per mille sugli affitti convenzionati, -1 per mille sulle case fabbricabili, sconti sulla Tarsu e bonus per persone in difficoltà. Il capogruppo Pdl Andrea Tronzano dopo l’audizione in commissione dell’assessore al Bilancio Gianguido Passoni, è ottimista sul fatto che il Comune alla fine uno sconto lo farà: «Le aliquote non sono ancora certe. Potrebbero diminuire dopo il pagamento della prima rata che è fissata sull’aliquota minima. Noi stiamo facendo una precisa ricognizione delle spese ed abbiamo chiesto alla Giunta di fare altrettanto, oltre che a fornirci dati più precisi. Infatti, siamo certi che entro la fine dell’anno una diminuzione delle aliquote non sia solo un sogno».
I conti del Comune non sono un mistero. Il bilancio pareggia a 1.3 miliardi (- 25 milioni rispetto al 2011) con le spese per il personale che incidono di più, 405 milioni (in diminuzione di 22 milioni rispetto al 2011) mentre i mutui sono la seconda voce con 250 milioni (in aumento di 5 milioni). Le entrate sono in aumento sulle tributarie di 139 milioni rispetto al 2011 e si attestano sugli 885 milioni di euro, le entrate extratributarie diminuiscono dí 76 milioni e sí attestano a 323 milioni di euro. I trasferimenti da altri enti scendono di 24 milioni e si attestano a 111 milioni. Ma il punto è l’Imu. Il Comune pensa di incassare 414 milioni con le aliquote previste del 5,75 per mille sulla prima casa e del 10.6 per mille sulla seconda e con il 6 per mille sulle case popolari e con i17,6 per mille per i canoni concordati. Facendo i conti l’amministrazione ha scoperto che 1 punto di Imu in meno rappresenta circa 37 milioni di euro, che si possono trovare, secondo Passoni, in quanto ci sono 45 milioni in meno di costi e quindi maggiore autonomia finanziaria e meno rigidità nella spesa. Maggioranza e opposizione stanno pensando a una mozione comune per chiedere l’abbassamento delle aliquote dopo il pagamento della prima rata, oltre a una serie di misure per i cassintegrati. «Noi – avverte comunque Tronzano – faremo opposizione dura per ottenere l’abbassamento, lo spazio per agire esiste, se il Comune non lo farà se ne assumerà la responsabilità». [A. Costa]
Tronzano: «Dal Comune spiragli per abbassamento aliquote»