I quartieri costano 43 milioni «Il 90% solo per il personale» – CronacaQui

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Forza Italia contro la riorganizzazione delle dieci Circoscrizioni
Se il costo complessivo delle Circoscrizioni, già messo a bilancio tra difficoltà e polemiche da Palazzo Civico, chiude attorno ai 43 milioni di euro, «considerate spese e investimenti», solo per il costo del personale si supererebbero 33,5 milioni di euro. Non dipendenti diretti delle sedi decentrate, ma dipendenti comunali in sedi dislocate fuori dal centro. «Rappresenta il 90% del totale» secondo i consiglieri del gruppo di Forza Italia in Sala Rossa, che hanno esaminato il bilancio delle amministrazioni decentrate in fase di “rivoluzione”. «Il 7% riguarda i costi della politica, gli emolumenti per 10 presidenti e 250 consiglieri, per circa 2 milioni; mentre il 3% sono costi “liberi”, per circa 1 milione di euro», mentre i costi fissi s’aggirerebbero «attorno a 5 milioni di euro, per manutenzioni o soggiorni estivi destinati ai disabili». (…)

I consiglieri di Forza Italia hanno presentato in cinque punti le richieste irrinunciabili da mettere all’ordine del giorno nella discussione sull’annunciato dimezzamento delle Circoscrizioni. Innanzitutto «garantire la partecipazione diretta dei cittadini per consentire di avere risposte pronte, rapide e efficaci alle istanze che incidono sulla loro vita quotidiana». Porre fine alle «Circoscrizione come “bancomat” per il consenso della parte politica che le governa, in questo caso il Pd, da ormai quattordici anni. E così «rendere chiare, inequivocabili e attuate le competenze di base destinate alle Circoscrizioni», che «devono rimanere 10 per garantire il principio di sussidiarietà e perché i costi non diminuirebbero con la loro riduzione». Infine, «dare priorità alla vera competenza, ovvero possibilità di decidere quali interventi fare, sulla manutenzione del suolo e del verde pubblico».

Secondo il capogruppo in Sala Rossa Andrea Tronzano e il consigliere Angelo D’Amico «ridurre il numero delle Circoscrizioni è una pura operazione di facciata che consente esclusivamente al Pd di consolidare il proprio potere nella città. Dal punto di vista dei costi non cambierebbe nulla e a rimetterci sarebbero solo i cittadini che vedrebbero allontanarsi, una volta di più, la possibilità di avere una risposta pronta ed efficace». La polemica più accesa è proprio quella che riguarda le spese. «Quelle certe e fisse, quelle che non cambierebbero con la riduzione del numero delle Circoscrizioni, sono oltre il 90% del totale» spiegano Tronzano e D’Amico.
«Non ci rassegniamo alla doppia faccia del Pd: enunciare un obiettivo ai cittadini e realizzarne un altro completamento opposto esclusivamente a suo vantaggio. Noi vogliamo, invece, che si smettano di usare oltre 1,5 milioni di euro per creare consenso senza nessuna ricaduta reale sui cittadini: basta alle Circoscrizioni “bancomat”». [E. Romanetto]

25.07.14_ToCronaca_Decentramento