Il Comune valuta la chiusura dei contratti derivati – La Stampa

Il Comune valuta la chiusura dei contratti derivati – La Stampa

Estinguerli garantirebbe un margine di 2 milioni

Per ora è solo un’ipotesi. Andrà valutata e soppesata alla luce dell’andamento dei mercati e del quadro di finanza internazionale. E comunque si tratta di una scelta su cui si dovrebbe pronunciare il Consiglio comunale. Però è scritta nella relazione che accompagna il rendiconto del bilancio 2011 del Comune approvato ieri in Sala Rossa. L’amministrazione sta valutando se «sia conveniente e soprattutto opportuno» chiudere una parte dei derivati sottoscritti all’epoca della prima giunta Chiamparino. Quei derivati per cui Palazzo Civico è finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura ma, a differenza di Milano, non è stato bacchettato. Contratti che, tuttavia, pesano sulle casse della città e rappresentano un’incognita, con i tassi d’interesse in balia dell’andamento dei mercati, di questi tempi a dir poco incerto. (…)

Il patto

La vera incognita si chiama patto di stabilità. A fine 2011 Torino l’ha sforato. Dando l’annuncio, il sindaco Passino aveva parlato di 320 milioni, di cui 200 per pagare imprese e fornitori e 120 per servizi ai cittadini. Il conto finale, invece, è ben più alto: 480 milioni. E soprattutto la vera partita si gioca sul 2012: riuscirà Torino a restare dentro i limiti? Il Pdl è scettico: «L’uscita dal patto, la rottura del rapporto di fiducia tra consiglio e giunta, le tasse in più senza aspettare la riorganizzazione dei servizi ci preoccupano molto», è l’allarme del capogruppo Andrea Tronzano. (…) [A.Rossi]

01.05.12_Stampa_Derivati