Mense scolastiche: in arrivo un servizio educativo ed ecosostenibile – CittAgorà

Mense scolastiche: in arrivo un servizio educativo ed ecosostenibile – CittAgorà

appalto refezione scolasticaSono otto milioni e mezzo all’anno i pasti serviti ai bambini delle scuole comunali: un appalto che, su base triennale, vale una cifra largamente superiore ai 100 milioni di euro (116 nel triennio 2008-2010).
L’assessore all’istruzione Maria Grazia Pellerino, che ha scelto un appalto triennale e non quinquennale, dunque non soggetto all’approvazione del Consiglio comunale, illustra alla commissione cultura e istruzione (presidente Luca Cassiani) le linee guida di  delibera e capitolato di gara. Le illustra ma non mostra ai consiglieri il capitolato: non è ancora stato pubblicato e si rischierebbe la turbativa d’asta.
Sono numerose le novità rispetto al passato, apprezzate anche dall’opposizione, seppure con perplessità relative al timore di un incremento dei costi. Pare infatti, il calcolo è del capogruppo del Pdl Andrea Tronzano, che tra utilizzare stoviglie multiuso, come vuol fare l’assessora, e quelle usa e getta, ci sia un aggravio dei costi di circa 10 milioni di euro.
L’assessore argomenta e spiega che bisogna anche calcolare i costi economici e sociali che genererebbero 120 tonnellate di plastica sporca da smaltire.
Importante è la scelta di non vincolare i concorrenti a disporre del centro cotture già al momento della gara. Si tratta di un investimento costoso dove si confezionano i pasti e si lavano le stoviglie. L’averlo fatto in passato, convengono tutti, ha di fatto ristretto la concorrenza ai pochi imprenditori con sede attrezzata a Torino. Questa volta si potrà partecipare, purchè in grado di allestire il centro cotture entro quattro mesi dall’aggiudicazione, in tempo utile per l’inizio dell’anno scolastico.
Nelle intenzioni dell’assessore la novità, allargando la concorrenza, dovrebbe consentire una percentuale di sconto maggiore: un vantaggio per il Comune o per le famiglie, se riversato sulle rette di refezione.
Consenso generalizzato sul principio della concorrenza ma perplessità da Piera Levi Montalcini (Moderati per Torino), che fa notare come il costo di ammortamento di un centro cotture per l’ imprenditore che deva dotarsene, sarebbe meglio assorbito e avrebbe meno incidenza sul prezzo finale del servizio, ricorrendo a un appalto quinquennale.
Da smart city a smart school, il passo è breve e deve essere fatto, un invito di Marco Muzzarelli (Partito democratico) che Pellerino condivide: l’appalto cerca la sostenibilità, la razionalità e la crescita culturale su tutta la linea, dall’utilizzo di mezzi ecologici per la consegna alle scuole dei pasti, all’impegno ad utilizzare alimenti biologici prodotti, nel caso dei vegetali, da “lotta integrata”, riduzione degli imballi, accordi con le organizzazioni di agricoltori per l’utilizzo di prodotti locali, progetti educativi con Slow food.
Chiara Appendino (Movimento 5 stelle) e Marco Grimaldi (Sinistra ecologia e libertà), con accenti diversi chiedono che si dedichi attenzione anche alla questione degli sprechi di cibo, adottando misure di razionalizzazione.
In generale principi condivisi, seppure in qualche caso accompagnati da perplessità sulla scelta dell’appalto triennale prorogabile per due anni. Esclude il Consiglio dal processo decisionale, sostengono, salvo riproporre di fatto una prospettiva quinquennale che, se adottata in partenza, avrebbe consentito al Consiglio di esprimersi. Già in apertura di seduta lo stesso presidente Cassiani aveva sottolineato che sarebbe stato opportuno che una delibera ed un impegno di spesa tanto importanti fossero sottoposti al Consiglio comunale.
In ogni caso per ora non si procede. Bisogna aspettare l’approvazione del bilancio di previsione che farà chiarezza sulle risorse finanziarie della Città.

Silvio Lavalle