Tagli ai dipendenti. Rivolta in Comune – Il Giornale del Piemonte

Tagli ai dipendenti. Rivolta in Comune – Il Giornale del Piemonte

La giunta elimina 25 milioni di premi. Ma la Cgil minaccia subito agitazioni

Un taglio di 25 milioni al costo del lavoro che tradotto vuol dire riduzione dei premi di produzione dei dirigenti comunali ma anche del personale non qualificato che la giunta deve decidere entro la fine di maggio, quando dovrà essere approvato il preventivo 2012. Ma a palazzo civico i sindacati sono sul piede di guerra perché temono tagli indiscriminati che colpiranno tutti nello stesso modo cosa che ovviamente non farebbe piacere ai livelli più bassi. I premi sono molto sostanziosi per qualcuno, vanno da 4mila a 40mila euro mentre per categorie più basse arrivano al massimo a 300 euro.

Una bozza dello schema che porterà al taglio di 25 milioni sul costo del lavoro è stata illustrata ai sindacati in settimana dall’assessore al Bilancio e dal city manager Cesare Vaciago ma è stata dichiarata irricevibile da parte della Cgil funzione pubblica che ha  convocato per l’8 maggio una riunione del consiglio generale nella Sala Bobbio del Comune. Lo schema del Comune è il seguente: dalle mancate assunzioni e dai tagli legati al patto di stabilità arriveranno 8,5 milioni; dalle posizioni organizzative 600mila euro. La fetta più grande però sarà quella del salario accessorio (in pratica altri premi) che ammontano a 9,1 milioni che il Comune vorrebbe tagliare. Ci sono poi 2,2 milioni della previdenza degli agenti di polizia municipale, altri 800mila euro sotto forma di riduzione di 1 euro dei buoni mensa e altri 390mila euro dei CRD e il conto arriva a 25 milioni. (…)

C’è tempo per mettere mano alla manovra, Passoni ha aperto le porte a varie ipotesi anche se le cifre sono quelle. Il capogruppo del Pdl Andrea Tronzano avanza una proposta: “Sul personale bisogna agire con equità. Non credo sia possibile tagliare i premi dei dipendenti neanche di un euro. Per questo credo sia possibile, per i dirigenti, accettare un sacrificio maggiore che porti una diminuzione dei premi al 60% senza avere ripercussioni tanto grandi quanto un eventuale taglio su premi già molto bassi quali quelli dei dipendenti di fasce più basse”.